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La scienza e l’arte aiutano ad eliminare la stigmatizzazione sulle malattie mentali

La scienza e l’arte aiutano ad eliminare la stigmatizzazione sulle malattie mentali
Giugno 26, 2018

In generale, una persona su quattro, in un determinato momento della sua vita, svilupperà un disturbo mentale o neurologico.1 Nonostante l’elevata incidenza, la stigmatizzazione (la vergogna o il disonore) riguardo alle patologie mentali continua ad essere presente a livelli elevati nella società. La stigmatizzazione è fortemente radicata nella paura di ciò che non si conosce e in ciò che è diverso, ed esiste anche a causa della mancanza di comprensione sulle basi biologiche dei disturbi mentali. In base ad un nuovo sondaggio statunitense condotto online da The Harris Poll per conto di Janssen, il 92 percento degli intervistati crede che nella nostra società sia presente la stigmatizzazione nei confronti di chi soffre di malattie mentali.2

C’è una grande necessità di creare consapevolezza e comprensione riguardo alle malattie mentali e per demolire la prevalenza della stigmatizzazione. Condividere informazioni sulle basi biologiche dei disturbi della salute mentale e su come possono essere trattate e parlare della stigmatizzazione e del perché è sbagliata può portare al miglioramento dei punti di vista personali e della comprensione sociale.3  Janssen e Johnson & Johnson Innovation hanno lanciato il progetto Champions of Science: The Art of Ending Stigma con la collaborazione delle principali organizzazioni artistiche e per la salute mentale, al fine di sfruttare il potere delle creazioni artistiche per sconfiggere la stigmatizzazione e costruire maggiore empatia e comprensione.

Attraverso il coinvolgimento pubblico, Champions of Science: The Art of Ending Stigma incoraggerà le persone a dimostrare come l’arte, in tutte le sue molteplici forme, può aiutare a superare le malattie mentali e portare ad una migliore comprensione di esse. La speranza è dare più potere alle persone per diventare “champions of science” offrendo una formazione sulle basi biologiche delle malattie mentali, con l’obiettivo di aumentare l’accettazione, promuovere l’empatia e combattere la discriminazione una volta per tutte.

Per un’ispirazione e per partecipare al progetto, visita la pagina www.artofendingstigma.com. Incoraggiamo anche le persone a condividere la propria creatività con gli altri utilizzando l’hashtag #ArtofEndingStigma.

Janssen sta collaborando a questo progetto con sette illustri gruppi di tutela per la salute mentale e organizzazioni artistiche, inclusi PeaceLove, One Mind, TEAM, Mental Health America, Museum Dr. Guislain, la New Day Campaign e Mural Arts Philadelphia. Collaborando con queste organizzazioni, il progetto raggiungerà un’ampia varietà di persone con mentalità differenti, per mettere a confronto i pregiudizi che riguardano queste malattie.

Secondo Janssen Harris Poll, la stigmatizzazione può impedire alle persone colpite da malattie mentali di cercare aiuto. È fondamentale aiutare a superare queste barriere e comunicare gli eventi biologici unici che portano allo sviluppo dei disturbi mentali.

“In un modo o nell’altro, tutti sono affetti da malattie mentali e noi, come società, dobbiamo essere più aperti al riguardo” afferma Husseini Manji, M.D., Responsabile globale, Area terapeutica delle Neuroscienze, Janssen Research & Development, LLC. “Non devono esserci né stigmatizzazione né vergogna. Le malattie mentali sono come qualsiasi altra condizione cronica e le persone che ne sono colpite devono essere trattate allo stesso modo in cui trattiamo le persone con altre condizioni mediche. Dobbiamo collaborare per eliminare la stigmatizzazione, in modo che le persone possano ottenere l’aiuto di cui hanno bisogno.”

Per troppo tempo, le persone che convivono con le malattie mentali hanno dovuto affrontare vergogna e stigmatizzazione”, dice Paul Gionfriddo, Presidente e CEO di Mental Health America, “l’arte è sempre stata un mezzo trasformativo in grado di comunicare la verità e la realtà delle malattie mentali”.

Il collegamento tra arte e malattie mentali è quello preso più di frequente in esame nel corso della storia e supportato solo di recente da parte della scienza. Come Adrienne Sussman scrive nello Stanford Journal of Neuroscience, “La contradizione dei geni che creano una grande opera d’arte nonostante (o a causa di) una malattia mentale, ha fatto parte di un mito occidentale per centinaia di anni”.4 Questa associazione è dovuta in parte a un possibile collegamento tra un’attività anomala del lobo frontale di qualcuno che sta manifestando una malattia mentale e un’accentuata capacità di produrre un lavoro creativo. Tra i celebri artisti che hanno convissuto con una malattia mentale ricordiamo Edvard Munch, Vincent Van Gogh, Henry Darger e Georgia O'Keeffe.


Jeff Sparr, artista e co-fondatore di Peace Love, utilizza l’arte per esplorare gli stati dell’umore e le emozioni che ha provato vivendo con una malattia mentale.

Le ricerche indicano ulteriormente che l’arte può influenzare il cervello. Secondo uno studio sull’impatto neurologico dell’arte, guardare immagini che sono allo stesso tempo riconoscibili e sconosciute, come il dipinto di un viso distorto, alla Picasso, può stimolare il cervello in modo piacevole.5 “L’arte può avere un impatto più forte sulle aree limbica e visiva del cervello rispetto alla realtà, causando una risonanza emotiva” fa notare V.S. Ramachandran, autore di questa ricerca. In poche parole, l’impatto neurologico dell’arte significa che la stimolazione visiva dei segmenti può produrre emozioni più forti nell’osservatore, in particolare sensazioni di empatia e collegamento all’esperienza denotata dall’arte.

Attraverso il coinvolgimento pubblico, Champions of Science: The Art of Ending Stigma incoraggerà tutte le persone con ogni tipo di background ed estrazione sociale a dimostrare come l’arte può fornire una comprensione più profonda di cosa significa davvero convivere con una malattia mentale e trasmettere l’importanza di superare la stigmatizzazione.

Insieme, possiamo lavorare per eliminare i pregiudizi che riguardano le malattie mentali e fermare la stigmatizzazione, dipingendo un nuovo panorama. Il progetto accetterà l’invio di opere d’arte da parte del pubblico, in diversi formati e stili dal 26 giugno fino al 31 ottobre 2018. Per un’ispirazione e per partecipare al progetto, visita la pagina www.artofendingstigma.com. Incoraggiamo anche le persone a condividere la propria creatività con gli altri utilizzando l’hashtag #ArtofEndingStigma.

Bibliografia

  1. “Mental Disorders Affect One in Four People.” World Health Report. Organizzazione Mondiale della Sanità, 2001. Web. Feb. 2018.
  2. Sondaggio Harris Poll/Janssen - 2018
  3. “The Roots of Mental Illness.”Science Watch. American Psychological Association, 2012. Web Ott. 2017.
  4. Sussman, A. “Mental Illness and Creativity: A Neurological View of the ‘Tortured Artist’.” Stanford Journal of Neuroscience Volume 1(1). (2007): 21-24.
  5. Alice W. Flaherty.“Frontotemporal and dopaminergic control of idea generation and creative drive,” The Journal of Comparative Neurology 493, issue 1 (2005): 147-153.

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